ALLA SCOPERTA DELLA SCALA A CHIOCCIOLA DAI 111 SCALINI CHE PAIONO "SOSPESI IN ARIA"                                                                           

Oggi vi conduco alla scoperta di una meraviglia che vi lascerà di certo estasiati. 

In via Torremuzza, avrete già notato con ammirazione la chiesa dell'ex Noviziato di S. Mattia ai Crociferi, che oggi a volte ospita degli eventi. Il prospetto è davvero attraente, dotato di tre porte con il medaglione in stucco di S. Mattia che domina in alto quella centrale. 

                                                                                    



La fondazione del complesso risale al 1630, quando la principessa di Roccafiorita D. Francesca Ventimiglia e Balsamo concordò con il marito, il principe di Roccafiorita D. Pietro Balsamo, la costruzione di una chiesa e di un noviziato per i padri Crociferi, essendo i coniugi ormai rimasti privi di figli. A tale scopo la principessa acquistò il palazzo di D. Girolamo Valguarnera Barone del Pozzo, destinandolo metà per la chiesa e la parte restante per il noviziato. Il titolo a cui dedicarli fu estratto a sorte: S. Mattia Apostolo. Mentre la posa della prima pietra fu eseguita dall'Arcivescovo Cardinale Doria. 

La casa per il noviziato, nonostante le aspettative, risultò limitata per le esigenze previste. Pertanto i padri Crociferi pensarono di riadattarla con dei lavori che iniziarono in data 11 novembre 1686, su progetto dell'architetto Giacomo Amato, anch'egli crocifero benché laico. E fu così che fu costruita una scala a chiocciola davvero particolare, ossia l'oggetto della nostra scoperta. 

Ecco come la descrive Gaspare Palermo nella sua famosa "Guida istruttiva per Palermo e dintorni. "E' degna di tutta l'osservazione la scala che porta ai corridoi, la quale è formata a chiocciola con centoundici scalini di pietra d'intagli, che par, che stieno sospesi in aria, e dal terreno conduce senza interruzione fino alla sommità."                                                                                


Questa "osservazione" raccomandata da Gaspare Palermo è stata sicuramente presa nel dovuto riguardo, poiché si è pensato di porre alla base della scala elicoidale uno specchio che la rifrangesse dall'interno con effetti davvero spettacolari. 

Ma la nota che lascia rapito il visitatore è una Croce (simbolo dei padri Crociferi, che si occupavano dell'assistenza dei malati e dei moribondi), la quale viene così appositamente riflessa dalla cima fin nello specchio sottostante. 

Ma le sorprese non finiscono, poiché vale davvero la pena salire quei 111 scalini per godere del magnifico panorama visibile dalla terrazza sovrastante, in cui campeggia la bella cupola ottagonale della chiesa.

                                                                                        


La vista si riempie con la completa veduta sul golfo di Palermo, mentre l'occhio spazia sul Foro Italico da                                                               una parte e sulla Kalsa dall'altro.                                                                                

                                                                                    
                                                                                     

Il Noviziato dei padri Crociferi di S. Mattia Apostolo, dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1866, fu acquisito dallo Stato che lo destinò nel tempo a diverse istituzioni. Prima alla Croce Rossa, poi al Comando dei Vigili urbani ed infine al Comune, ai cui uffici si accede dal Foro Italico Umberto I. 

                                                                                    


Ed è proprio da questa porticina al civico 14 che ci si può avviare verso la tromba della eccezionale scala per poterla ammirare riflessa nello specchio collocato alla sua base. In quanto al panorama, è possibile anche usufruire di un ascensore, sempre secondo le visite già predisposte ed organizzate in alcuni eventi.                                                                               

Giusi Lombardo
Scrittrice e blogger per la profonda e innata passione verso la mia città, Palermo. Mi piace raccontarla soprattutto nei suoi aspetti meno conosciuti, osservando e ricercando le tracce dei monumenti più abbandonati e spesso dimenticati che silenziosamente "gridano" la loro storia a chi sa ascoltarla.

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