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  L'ANTICO BAGLIO NELL'AGRO PALERMITANO IN CUI SI RESPIRA STORIA E NATURA Nei giorni precedenti al Ferragosto ho ricevuto un invito tanto gradito quanto inaspettato per trascorrere piacevolmente la sera della vigilia della festività di Maria Assunta in un luogo dall'antica storia e dal grande fascino: Baglio S. Spirito nella borgata di Ciaculli. Rivolgo pertanto la mia gratitudine ai padroni di casa per avermi regalato la possibilità di respirare, immersa nel verde lussureggiante, un'atmosfera ancora ricca dei sapori genuini del passato. Baglio S. Spirito fu la settecentesca residenza estiva dei Padri Benedettini Bianchi di Monte Oliveto. La Congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto e l'omonima abbazia che si innalza ad Asciano (SI) vennero fondate dal senese Bernardo Tolomei (1272-1348)  che aveva abbracciato la regola benedettina. I monaci, detti comunemente Olivetani, si ispirano al biblico Salmo 51 che così recita:  "Come olivo verdeggiante
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                                                                                          CIO' CHE RIMANE DELLA DIMENTICATA   S ORGENTE   DELL'AVERINGA                                                                                                   Inconsapevoli e incuranti della nostra ricchezza d'acqua ,  oggi vorrei parlarvi della sorgente dell' Averinga  e della sua edicola , edificata nel '500 al fine di custodirla. Stiamo parlando di una abbondantissima polla d'acqua che sgorgava vicino a quella contrada che nel Settecento prese la denominazione di Colonna rotta. Già nel periodo arabo la sorgente era ben nota e l'etimologia del nome, secondo Francesco Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, deriverebbe proprio dall'arabo "Havarlaing" o "Haimberirling" (fonte che sgorga e poi, svanendo, si inabissa). Infatti appariva sotto una balata nell'orto di Giacona dei duchi di Sorrentino, una volta chiamato di Pollina ed Occhipint
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                                                 UN SOCCORSO ELARGITO MA NON OTTENUTO Magari anche transitando da corso Tüköry verso la Filiciuzza, se si volge lo sguardo a destra in via Corrado Avolio subito dopo le case popolari, in fondo alla strada - che poi cambia il nome in via Michele Del Giudice - si può notare il rudere della chiesa di Maria SS. del Perpetuo Soccorso. La storia di questa chiesa parte da lontano quando, come racconta il Mongitore, esisteva  l'immagine della Madonna del Soccorso  dipinta sulla parete esterna dell'abitazione di tale mastro Bartolo Di Caccamo , venerata come dispensatrice di miracoli sin dal 2 agosto del 1575. In suo onore, in quell'anno ed in quel luogo, fu edificata una chiesa affidata alla Confraternita dei Ss. Barbara e Teodoro al fine della coltivazione del culto e dell'amministrazione delle rendite.  Contiguo alla chiesa, nel 1599 i Carmelitani fondarono il loro quarto convento ottenendo in concessione il piccolo edificio sac
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     PALERMO DAI MILLE SEGRETI:  COSA NASCONDONO QUEI BALCONI?                                                                                                                                                                                          Ci "osservano" dall'alto, silenti ed immobili, e neanche ce ne accorgiamo. Sono disposti in due gruppi di cinque ciascuno, a pochi metri di distanza tra di loro e reggono dei pesi sotto i quali sono parzialmente nascosti.  No, non sono alieni...ma occorre capire che Palermo ha la peculiare capacità di custodire segreti e tesori, anche tenendoli sotto gli occhi di tutti. Per scoprirli a volte basta semplicemente alzare lo sguardo e si noteranno subito, come in questo caso, dei  dettagli artistici veramente interessanti.  Siamo in pieno centro, in via Vittorio Emanuele, e per andare alla scoperta del primo gruppo occorre posizionarsi sotto il monumentale balcone che si trova quasi ad angolo con via Matteo Bonello. Fu per volontà
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                                                                               DAL FRAGORE ROVINOSO DELLE BOMBE   ALL'ARMONIA DELLE NOTE MUSICALI Oggi molti istituti scolastici palermitani hanno sede in edifici storici e spesso religiosi, che una volta ospitavano conventi e chiese annesse. Ma è anche accaduto che siano stati costruiti sulle loro rovine belliche, come nel caso del liceo musicale Guzzetta (succursale del più antico liceo siciliano, il Regina Margherita) - vedi foto di presentazione -  sito fra Via Seminario Italo Albanese e, appunto, piazza Guzzetta.  Ma bisogna precisare che i nomi delle strade su cui sorge l'istituto ricordano una parte della storia delle fabbriche sacre che qui esistevano. Occorre così tornare a diversi secoli addietro quando all'incirca dopo il 1534, come narra Gaspare Palermo, qui fu edificata la chiesa di S. Sofia dei Greci in cui si officiava regolarmente con il rito greco. Il fondatore fu il capitano greco Matteo Licardo, che alla
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                                                                                                            UN INTENSO ARDORE                                                                                       DIVENTATO IL NOME DI STRADE E DI CHIESE A volte il nome di una strada, che sembrerebbe buttato lì per caso, ha invece origini antiche e profonde. Ad esempio, il "fervore" , che etimologicamente proviene dal latino come significato di "bollore" o "calore" , è inteso come uno stato emotivo di ardore intenso .  Ma perché, a Palermo, questo fervore ha dato il suo nome ad una via, ad un cortile e perfino ad una chiesa? E con questa storia abbastanza complessa che vi narrerò, faremo insieme un piccolo viaggio in alcune zone della nostra città, nelle quali il  "fervore" ha lasciato delle concrete tracce.   Tutto nasce dalla fondazione, il 17 aprile 1628, della Congregazione di Maria Santissima del Fervore per volontà del gesuita Pietro Villa